Cattedrale di Sarzana
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La Basilica

Nota storica
La pianta

Venerazione delle reliquie dei santi vescovi del I millennio della Chiesa lunense

S. Eutichiano Papa

Secondo le indicazioni del "Liber Pontificalis" (ed. Momnsen, p. 38) nacque a Luni. Questa notizia è ripetuta dal Baronio (Annali, I, 268) e da numerosi altri scrittori ed è pure accettata nella ufficiatura della Chiesa lunense. "Eutychianus natione tuscus, patria lunensis, Marino patre, post beati Felicis sacerdotium, Romae Ecclesiae episcopatm suscepit". Può sorprendere che sia detto toscano, se nato a Luni; ma va ricordato che quando Augusto scelse il corso del fiume Magra per segnare il confine tra la Liguria e l'Etruria, Luni venne a trovarsi nell'Etruria. Esatta è quindi l'affermazione del Semeria: "Sant'Eutichiano ebbe la sua nascita a Luni, città che alla Toscana apparteneva, motivo per cui da certi antichi scrittori fu detto toscano".

S. Terenzio

Il suo culto risale ad epoca antichissima (VII-VIII sec.). Incerto è il tempo in cui è vissuto. Pare abbia subito il martirio presso Avenza e sia stato uno dei sette vescovi della Tuscia Annonaria ai quali papa Pelagio I mandò un lettera (15 febbraio 556) riguardante il V Sinodo Calcedonese. Nel calendario della Chiesa di Luni e Sarzana (Cod. sec. XIII dell'Archivio Capitolare di Sarzana) è ricordato il 15 luglio.

S. Venanzio

Fu uomo di vita santissima e di carità apostolica. S. Gregorio Magno gli scrisse molte lettere (maggio, id., settembre, novembre 594; ottobre 597; gennaio, id. febbraio, aprile, maggio 599; maggio 603) e lo ricorda pure nel libro dei Dialoghi. Morì ad Albacina nella diocsi di Fabriano, l'anno 603. Nel calendario della Chiesa di Luni e Sarzana (Codice sec. XII, Archivio Capitolare di Sarzana) è ricordato il 14 ottobre.

S. Ceccardo

Si narra che abbia subito il martirio nell'incursione normanna che distrusse la città di Luni nell'anno 860: nei racconti dell'incursione normanna, fin dalle più antiche redazioni di Dudone di S. Quintino che scriveva verso il 1050 e del monaco Paolo dell'Abbazia di Chartres pure vivente nel sec. XI, è registrato l'eccidio del vescovo insieme con la devastazione della città. Altre "legende" pongono il martirio nel 600 ed altre ancora nell'895 presso Avenza. Si conserva e si venera il suo corpo nel Duomo di Carrara.

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