Restaurato l'organo di S. Maria
Incontri per fidanzati anno 2022-2023
Sinodo sulla famiglia (4-25 ottobre 2015)
Lettera pastorale del Vescovo - 11 maggio 2014
Omelie del card. Edoardo Menichelli per le feste del Preziosissimo Sangue del 22 e 23 maggio 2016
Omelia del card. Menichelli per la celebrazione del Preziosissimo Sangue del 1 giugno 2015
Immagini di Buena Muntu e Dibwe, centri in Congo sostenuti dalla parrocchia di S. Maria
Atti del convegno di studi Da Luni a Sarzana -1204-2004
Reliquia del Sangue di N.S. Gesù Cristo
Presentazione a Sarzana del primo volume della storia della Biblioteca Apostolica Vaticana
Il presbiterio
si presenta, nelle forme attuali, come un rifacimento del primitivo, medievale, in forme barocche. Al Seicento risale il suo ampliamento, mentre la decorazione in stile rococò è del 1744. Al centro del presbiterio, il marmoreo altar maggiore, realizzato da Isidoro Baratta di Carrara nel 1682 è ridotto attualmente alla sola mensa con paliotto, sorretta da due graziosi putti, in adattamento alle nuove norme liturgiche.
Sulla parete di fondo spicca, al centro di una ghirlanda marmorea di angeli festanti, realizzata nel Settecento da Giovanni Antonio Cibei da Carrara, una formella raffigurante l'Assunta copia di quella marmorea ora ricollocata nella posizione originale nella pala di Leonardo Riccomanni di Pietrasanta, nella cappella del braccio destro del transetto, da cui era stata trasferita nel presbiterio nel secolo XVII. Dietro l'altare si trova un coro ligneo di fattura piuttosto austera.
Alle pareti, quattro tele. Entrando, due lavori del XIX secolo: a destra, il Martirio di Sant'Eutichiano, opera del sarzanese Camillo Pucci, e a sinistra l'incoronazione di Federico III da parte del Pontefice Niccolò V, opera di Luigi Belletti.
Nella parte retrostante, altri due pregevoli dipinti: sulla sinistra una grande tela seicentesca raffigurante l'Annunciazione, del pittore genovese Giovan Battista Paggi (1554-1627), realizzata originariamente per ricoprire l'organo della cattedrale, e a destra una splendida tela del pittore napoletano Francesco Solimena, detto "l'abate Ciccio" (1657-1747), raffigurante i Santi Clemente Papa, Filippo Neri, Lorenzo e Lazzaro che adorano il volto di Cristo.
L'opera venne commissionata all'artista dal cardinale Filippo Casoni per proteggere il crocifisso di Maestro Guglielmo (di cui era visibile il volto nell'ovale centrale). Probabilmente eseguita a Napoli, appare come una delle opere migliori del Solimena, specie per il brillante uso dei colori.
Foto: G.A. Cibei: Gloria dell'Assunta