Cattedrale di Sarzana
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La Basilica

Nota storica
La pianta

Da Luni a Sarzana

Luni

Il geografo Strabone riferisce che i Greci chiamavano "porto di Selene" l'insenatura alla foce del fiume Magra, che oggi è interrata. A quel tempo era base marittima utilizzata dagli Etruschi, a cui si sostituirono i Liguri alla fine del IV secolo a.c. Un secolo dopo subentrarono i Romani, che utilizzavano il bacino come base militare: da lì salpò Catone verso la Spagna per combattere i Cartaginesi. Nel 177 a.c. i Romani fondarono la colonia romana di Luna, che controllava l'accesso al porto di Selene.
Lo sviluppo di Luna è legato allo sfruttamento dei bacini marmiferi delle Apuane: dal porto grandi navi (lapidarie) trasportavano blocchi di marmo ad Ostia e nei più importanti scali del mediterraneo.
Il maggiore splendore della città si ebbe con gli imperatori delle famiglie Giulia e Claudia, ma la sua prosperità continuerà nell' età degli Antonini e dei Severi (II e III secolo d.c.).
Un violento terremoto alla fine del IV secolo decreta la fine della città romana imperiale. Tuttavia nella seconda metà del V secolo fu edificata la Basilica Cristiana (dedicata a S. Maria) che subì diversi rifacimenti nei secoli successivi, a testimonianza che sotto la guida politica e religiosa dei vescovi la comunità lunense continuò a prosperare e non si disperse.
Seguirono alterne vicende che videro protagonisti longobardi, bizantini, saraceni, normanni. A queste si sovrappose la crisi del commercio del marmo per la decadenza economica del tardo impero ed ancor più il lento interramento del porto per l' afflusso di detriti dal fiume Magra. La zona si trasformò in palude e si diffuse la malaria; tutto ciò provocò l'abbandono progressivo della pianura, ormai malsana, da parte degli abitanti che si trasferirono prevelentemente nel vicino borgo di Sarzana, in rapido sviluppo.

Cattedrale di S. Maria a Luni

Dell'antica Cattedrale rimangono pochi resti, in una zona detta Cittadella in cui si trovava il complesso episcopale: palazzo dei Vescovi, edifici canonicali, Battistero e, appunto, la Cattedrale. I resti archeologici rivelano varie fasi, che si possono così raggruppare:
Basilica paleocristiana: fu eretta nella seconda metà del V secolo, usando anche materiale di recupero da edifici di epoca pagana. Luni probabilmente era centro della diocesi e la basilica fu la prima sede del vescovo: si ha notizia che nel 465 il vescovo Felice partecipa al Concilio Romano ed il vescovo Vittore partecipa ai sinodi dal 501 al 504.
La Chiesa bizantina: l'edificio originario venne modificato intorno a metà del VI secolo, al termine della guerra greco-gotica e la creazione della provincia Marittima Italorum di cui Luni è centro. In questa fase la Basilica forse è intitolata al nome di Cristo.
La Chiesa carolingia: secondo alcune fonti nel 643 il re longobardo Rotari distrusse le mura di Luni, che divenne semplice villaggio. Tuttavia la Basilica sembra essere stata risparmiata, anzi durante la dominazione longobarda i vescovi di Luni ebbero una certa autonomia politica e amministrativa. Il vescovo Tomas partecipò al Concilio Lateranense nel 649 ed il vescovo Severus sottoscrisse gli atti del Concilio di Costantinopoli del 680. Probabilmente in questa fase, la Basilica fu dedicata a S. Maria.
La Chiesa romanica: a questa fase appartengono le ultime modifiche apportate alla costruzione originaria, i cui resti sono giunti a noi.

Da Luni a Sarzana

Nel 1204 la cattedra episcopale, con bolla pontificia, fu trasferita a Sarzana, borgo che si era nel frattempo sviluppato, ma non si interruppe il legame ideale e spirituale con la Cattedrale di Luni. Ancora per tutto il XIII secolo i vescovi da Sarzana torneranno a Luni per le cerimonie solenni.
Nel 1200 a Sarzana esistevano due Chiese, la Pieve di S. Andrea e la Pieve di S. Basilio. Con il trasferimento della sede episcopale, la sede capitolare fu stabilita in S. Basilio. Solo nel 1269 nei documenti accanto a S. Andrea e S. Basilio compare anche il nome di S. Maria e così fino al 1330. Da quest' anno poi non fu più citato il nome di S. Basilio: è facile supporre che subito dopo il trasferimento l' abitudine portasse a citare la chiesa sia con il nome vecchio che con il nuovo. Comunque è ritenuta provata la continuità tra S. Maria a Luni e S. Maria a Sarzana.

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